La Corte di cassazione ha recentemente riconosciuto ad un operaio di Scorzè (VE) il diritto ad essere risarcito per l'impossibilità momentanea a svolgere i normali lavori domestici, a causa delle lesioni subite in seguito ad incidente stradale. In precedenza i giudici della Corte d'Appello di Venezia avevano riconosciuto il risarcimento dei danni in seguito al sinistro, ma avevano negato il diritto ad essere risarcito anche del danno rappresentato dalla impossibilità dell'uomo a svolgere i normali lavori di casa, sostenendo che " non rientra nell'ordine naturale che il lavoro domestico venga svolto da un uomo".
Una motivazione di certo strana visto che ormai la nostra società ha da tempo accolto una visione paritaria dei ruoli dell'uomo e della donna all'interno della vita familiare. Infatti sempre più spesso, soprattutto per il fatto che ambedue i coniugi possono svolgere una loro attività o che l'uno o l'altro possono trovarsi senza lavoro, anche l'uomo può farsi carico di "aiutare in casa".
Contro la sentenza della Corte d'Appello è satto presentato ricorso e la Cassazione ha dato ragione al ricorrente, rinviando ad una diversa sezione della Corte d'Appello la decisione sulla quantificazione monetaria da riconoscersi all'uomo per la perdità di capacità di svolgere i lavori domestici. Questa decisione è di particolare importanza in quanto riconosce che anche gli uomini si occupano delle normali incombenze di casa e dunque anche a loro, quando ve nesiano i presupposti, va riconosciuto il diritto a vedere risarcito questo tipo di danno.
Notizia tratta da "Il Gazzettino" del 20/11/2014