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APPROFONDIMENTI

responsabilità medica


responsabilità medica

Leggiamo spesso sui giornali o apprendiamo dalla televisione di presunti errori nell'esercizio dell'attività medica all'interno di strutture ospedaliere, che comportano danni più o meno gravi nei confronti di pazienti.

Secondo il Tribunale del malato, tra i settori dove maggiormente si verificano situazione come quelle sopra descritte sono quelli di ortopedia e traumatologia, seguiti da oncologia, ostetricia e chirurgia.

Secondo l'AMAMI, l'associazione che difende i medici vittime di denuncie arbitrarie, bisogna distinguere tra errori medici e inefficienza delle strutture le cui conseguenze non diopendono da errore umano. Sempre secondo l'AMAMI esiste in campo medico un tipo di danno che a volte è invitabile, malgrado la capacità e la preparazione del medico. Si tratta dell'"alea" medica, sono gli effetti collaterali di cura: il medico non ha responsabilità, ma il malato resta comunque danneggiato. E' da rilevare quindi che non tutti i danni conseguenti all'attività medica od ospedaliera possono essere riconducibili ad una responsabilità professionale del medico o ad un carente servizio dell'Ospedale.

Perchè si possa parlare di responsabilità medica e quindi di un diritto al risarcimento, bisogna essere in presenza di due requisiti fondamentali: la colpa ed il nesso di causalità.

La colpa: si può parlare di responsabilità professionale medica quando il danno procurato al paziente sia conseguenza di un comportamento colposo del medico, dovuto a negligenza, imprudenza, imperizia ovvero inosservanza delle leggi, ordini e discipline. Nel contesto della responsabilità civile, la colpa del medico ricorre quando, in relazione a detto comportamento, venga lesa l'integrità psico fisica di una persona o ne venga cagionata la morte. Ricordiamo che, trattandosi di responsabilità professionale, la diligenza nell'adempimento deve valutarsi con riguardo all'attività esercitata.

Il nesso causale: è l'elemento fondamentale per accertare la presunta responsabilità e quindi bisogna dimostrare che l'evento dannoso sia diretta conseguenza del comportamento del medico o della struttura sanitaria. Infatti il medico o l'Ospedale non possono essere ritenuti responsabili se l'evento dannoso non è conseguenza delle loro azioni od omissioni. Da questo si evince che la responsabilità può derivare sia da un'azione che da un'omissione.

E' ovvio sottolineare come, in campo sanitario, non sia sempre facile accertare se l'evento dannoso sia stato determinato da una certa condotta.

Nei casi in cui si ritenga di aver subito un danno per responsabilità medica o della struttura sanitaria, è bene rivolgersi ad uno Studio specializzato nell'assistenza al risarcimento per verificare se sussistano i presupposti per una richiesta di risarcimento. Si ricorda che si ha tempo dieci anni da quando si è verificato il fatto per poter avanzare tale richiesta.

I contenuti di queste pagine si riferiscono a fattispecie generali ed esprimono interpretazioni ed opinioni di persone qualificate o di organi di informazione. Per casi specifici si consiglia sempre la consulenza da parte di professionisti del settore.



 
L'errore medico


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