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Quanto vale il tuo risarcimento?

20.08.2021 E' Giusto che sia solo l'assicurazione a calcolare quanto ci spetta?




Quando riceviamo un’offerta di risarcimento da parte dell’assicurazione per i danni subiti a seguito di un incidente, di un infortunio  o  qualsiasi altro tipo di danno coperto dall’assicurazione, la prima domanda che spesso ci facciamo è: “E' giusto quello che mi danno ?”

Soprattutto quando l’importo da risarcire è relativo ad un danno fisico. Spese mediche, terapie riabilitative, giorni di inabilità o anche dei postumi permanenti sulla nostra integrità fisica. Come possiamo sapere se quello che intende pagarci la Compagnia di assicurazione è un risarcimento congruo oppure è una cifra troppo bassa?

Certo, il dubbio ci viene, soprattutto se consideriamo che il soggetto che valuta l’entità dei danni è lo stesso che deve risarcirli.

E si sa, le Assicurazioni non sono enti di beneficienza.

Secondo quanto stabilito dal Codice delle Assicurazioni private, la Compagnia assicurativa  deve inviare una proposta di risarcimento o di indennizzo al danneggiato che può accettarla o rifiutarla. A volte la Compagnia invia direttamente la somma offerta attraverso un assegno bancario che potrà essere incassato dal danneggiato senza che questo comporti automaticamente l’accettazione della somma come saldo totale di quanto ci spetta. In questa ipotesi la somma incassata viene considerata come acconto sul maggior danno.

Quando invece il danneggiato intenda accettare la somma proposta dall’assicurazione, quest’ultimo sarà tenuto a sottoscrivere una quietanza con la quale dichiarerà di aver ricevuto quanto gli spetta e di non avere più nulla a pretendere per il futuro.

Cosa manca in tutto questo procedimento?

Manca ovviamente la partecipazione attiva del danneggiato nella determinazione della somma relativa al risarcimento. In primo luogo perché per quanto riguarda il danno fisico sarà solo il medico legale fiduciario della Compagnia di assicurazione a stabilire l’entità del danno, sia per quanto riguarda i giorni di inabilità, i postumi di invalidità permanente e persino la congruità delle spese sostenute. In secondo luogo perché nessuno ha spiegato al danneggiato come viene calcolato il suo danno in termini monetari e per quali voci di danno ha diritto ad essere risarcito.

Si capisce subito che nel calcolo della somma dovuta, il rapporto tra Compagnia di assicurazione che deve provvedere al risarcimento e il danneggiato risulta assolutamente squilibrato a favore dell’assicurazione. Una bilancia che pende tutta da una parte.

E’ per questo motivo che appare fin da subito necessaria una figura che affianchi il danneggiato per assisterlo nelle varie fasi che portano a definire un giusto risarcimento e che lo tuteli in quelli che sono i suoi diritti.

E non a caso abbiamo scritto “fin da subito”, perché è bene, quando si subisce un incidente o un infortunio, affidarsi subito ad un professionista che possa innanzitutto valutare la dinamica del sinistro ed individuare le responsabilità, indicare quale strada seguire per i necessari accertamenti medici o eventuali terapie di riabilitazione, controllare la validità della documentazione da presentare, determinare l’entità dei danni fisici con la visita di un medico legale di propria fiducia e infine quantificare il danno e intrattenere con i liquidatori della Compagnia di assicurazione i contatti necessari a definire la somma dovuta.

Intraprendere fin da subito la strada giusta evita molto spesso che il risarcimento diventi una "doccia“ fredda”.



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