Da un po’ di tempo sono comparsi degli avvisi sui tabelloni luminosi delle autostrade che ricordano come il mancato pagamento del pedaggio comporti non solo una multa, ma anche la decurtazione di due punti dalla patente. Questa è l'ultima novità in termini di contravvenzioni che rende operativo il protocollo d'intesa tra Polizia Stradale e Aiscat (Associazione italiana delle Società concessionarie delle autostrade e trafori) siglato il 3 ottobre 2016.
Chi non paga il pedaggio autostradale perché il telepass non funziona o perché non ha contante o una carta abilitata o funzionante, si vedrà consegnare una ricevuta di mancato pagamento con indicato il termine di tempo per effettuare il saldo. Se non dovesse effettuare il pagamento entro la data ultima concessa, si vedrà recapitare una multa da 85 euro più il costo del mancato pedaggio e la decurtazione di due punti dalla patente. Per rendere operativo questo sistema sono stati formati degli "accertatori", dipendenti delle società autostradali che hanno superato un corso di formazione per ottenere la qualifica necessaria a redigere un verbale ed inviarlo alla Polizia Stradale. L'obiettivo è ovviamente quello di contrastare l'evasione che non grava soltanto sui bilanci delle società concessionarie, ma anche sulle casse dello Stato. Quello che sembra davvero strano è che il mancato pagamento procuri una decurtazione dei punti dalla patente, una sorta di pena accessoria che dovrebbe essere riservata a quei comportamenti alla guida che, per la loro pericolosità, mettano in pericolo se stessi e gli altri utenti della strada. Ora, a parte la pessima azione di mettersi "in coda" agli utenti regolari che passano con il telepass, non appare così evidente la "pericolosità" di chi sbaglia fila, non ha contanti sufficienti o ha il bancomat che non funziona. Ben ci sta quindi la sanzione pecuniaria, ma la decurtazione dei punti ci lascia alquanto perplessi.