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Autovelox per fare cassa?

Anche l'ACI contro l'abuso di autovelox

Contro l'abuso degli autovelox scende in campo anche il Presidente nazionale dell'ACI Angelo Sticchi Damiani.

"E' ora di finirla, la gente non ne può più delle multe che servono ai Comuni per far cassa. Serve un grande patto, un protocollo che ponga delle regole nell'uso degli strumenti di rilevazione della velocità. Aiutiamo la gente per bene che usa l'auto e non può essere tartassata".  Sempre secondo il Presidente dell'ACI, molti autovelox vengono messi in luoghi dove non ci sono esigenze oggettive di sicurezza stradale oppure posizionati in posti non visibili, a tre metri di altezza. In effetti negli ultimi anni sembra che i Comuni italiani abbiano scoperto la gallina dalle uova d'oro per sanare i loro bilanci, gli autovelox appunto.

La giustificazione è sempre quella della sicurezza stradale, ma è una scusa che spesso non regge. Infatti se il posizionamento dell'autovelox  servisse davvero a far ridurre la velocità allora nel giro di almeno un anno in quella strada non ci dovrebbero essere più contravvenzioni. Ma evidentemente così non è, le multe continuano a fioccare, segno che lo strumento elettronico non è servito allo scopo. 

Sempre secondo il rappresentante dell'ACI " Se un Comune incassa 6 milioni all'anno da un autovelox significa che la posizione è sbagliata e nessuno lo vede", considerando che nessuno può essere così masochista da superare di proposito i limiti di velocità quando sa che c'è l'autovelox. Ma capita anche che in una strada provinciale con limite di 70 Km/h e qualche tratto con limite di 50 Km/h, l'autovelox venga, guarda caso, installato proprio in questi ultimi tratti. Insomma, malgrado le giustificazioni dei Comuni, il cittadino ha spesso l'impressione che questi strumenti elettronici siano delle vere e proprie trappole usate quasi esclusivamente per fare cassa. Per fornire alcune cifre, sempre secondo l'ACI, dagli ultimi dati ufficiali relativi al 2015, gli introiti complessivi delle multe sono arrivati a 1,7 miliardi di euro con un incremento del 45,6% sull'anno precedente. Cifre davvero da capogiro, una sorta di nuova "tassa" sugli automobilisti?

 

notizia tratta dal Il Gazzettino del 18/6/2017



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